Attualmente non ci sono prodotti nel carrello.

Homepage Molino Pasini S.p.A.

Pici: la pasta che parla toscano

Pici: la pasta che parla toscano

Pici. La pasta che parla toscano

Se cerco di immaginare un tipo di pasta rustico, con carattere, con corpo, che identifichi una regione, che sia 'per molti ma non per tutti', non riesco a non pensare ai pici toscani.

La loro storia parte da lontano, nel periodo etrusco, e la zona è il confine fra Toscana, Lazio ed Umbria, dove è possibile trovare la stessa preparazione con nomi diversi: da torcolacci a filarelli oppure pisciarell, fino ai lilleri laziali o anche lombrichelli viterbesi per finire con gli stringoli umbri e gli stringozzi perugini.

La differenza la fa il condimento, mentre gli ingredienti sono sempre gli stessi, semplici e immediati: farina, acqua e sale. Niente uovo, usato in passato sulle tavole dei ricchi.

Prodotti manualmente da un pezzo di impasto che viene schiacciato ed allungato, se ne attribuisce l'etimologia del nome a diverse origini.

La prima vedrebbe legato il nome di questa pasta alla figura di Marco Gavio Apicio, personaggio della gastronomia romana, autore fra l'altro della famosa opera 'De re Coquinaria'. In effetti, è una possibilità. La seconda, invece, vorrebbe far derivare il nome di questa pasta rustica da San Felice in Picis, località vicino ad Arezzo. Altre voci sostengono che il nome derivi dal gesto che si fa con il palmo della mano per far prendere all'impasto la forma del picio, quello che nel gergo culinario toscano è il verbo 'appiciare'.

Se sul nome non riusciamo ad avere certezze, di una cosa siamo invece sicuri: ingredienti e metodo di produzione, sono immutati da centinaia d'anni.

 

Ingredienti e dosi

1 kg Farina di grano tenero Ideale per Pasta Fresca

500 g acqua

15 g sale fino

Procedimento

Mescolate la farina con acqua e sale fino ad ottenere il classico panetto liscio ed omogeneo e lasciarlo coperto o avvolto in pellicola.

Con il mattarello schiacciate l'impasto fino a raggiungere 1 cm, quindi tagliate dei pezzi da arrotolare manualmente fino ad arrivare ad uno spessore di 3 o 4 mm.

Ve li proponiamo all'aglione: uno dei capisaldi della cucina toscana.

In una padella larga soffriggete dell'aglio (non poco, da qui il nome) insieme a del peperoncino ed aggiungete poi dei pomodori tagliati a pezzi, un pizzico di sale e a propria discrezione, una goccia di aceto (facoltativo).

Condite i pici bolliti in acqua salata facendoli saltare in padella a lungo e servite caldi.

Benvenuti in Toscana.

Fotografia:Jessica Leone

 


25 febbraio 2022

Questo sito web fa uso di cookies al fine di migliorare l’esperienza di navigazione. Maggiori informazioni