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Lisa Casali: l'eroina dell'Ecocucina

Lisa Casali: l'eroina dell'Ecocucina

Per un'uscita totalmente green non potevamo che scegliere lei: da anni in prima linea per una cucina che sia più possibile circolare, sostenibile e che recuperi tutti gli scarti di lavorazione. È Lisa Casali, influencer e neo sposa, che ha creato un matrimonio dove l'imperativo era proprio il non spreco. Il suo abito è stato realizzato con il tessuto che serve per la lavorazione del Grana, il pranzo è stato preparato con materie prime rigorosamente di stagione, a km zero e coltivate da piccoli produttori attenti all'ambiente. E tutta la sua vita è all'insegna della tutela del Pianeta. Ci ha spiegato come possiamo essere più attenti anche noi, soprattutto ai fornelli.

 

MOLINO PASINI Che cosa rappresenta per te la cucina?

LISA CASALI Un gesto quotidiano che amo profondamente, che mi rilassa, mi esalta, mi diverte, è il modo con cui mi prendo cura di me stessa e delle persone che amo. Ho un forte legame con la mia cucina, gli utensili, gli ingredienti, quegli alimenti vivi di cui mi prendo cura ogni giorno. Adoro dedicare attenzioni, tempo e cura ai granuli del kefir, al lievito madre, allo scoby del kombucha. Per alcuni saranno cose strane, ma quando provate cosa sono in grado di fare per voi si crea un rapporto simbiotico che vi riempirà di soddisfazione.

La cucina è anche prendermi cura di Franco, quando è a casa e non al ristorante (Franco Aliberti – Chef del Tre Cristi Milano), preparargli qualche piatto sano e green, semplice e vegetale. Adoro quando mi dice 'sei la più brava cuoca del mondo': detto da uno chef come lui è un gran complimento che di solito accolgo con un gran sorriso.

 

MP Il tuo messaggio è chiaro: il cibo deve essere sostenibile: come si migliora ciò che mangiamo facendo attenzione anche al pianeta?

LS Ci sono alcuni aspetti su cui il compromesso non è possibile e se si vuole davvero essere sostenibili e coerenti con ciò che si professa bisogna prendere qualche decisione radicale.

Parlo ad esempio del tema dei prodotti ittici, è una delle cose su cui c'è meno coerenza in assoluto. Prendi tutti i cuochi che sostengono di essere impegnati per l'ambiente e vai a vedere quali pesci hanno in carta. Il 90% degli stock ittici del Mediterraneo è fortemente sovrasfruttato e la maggior parte delle specie non andrebbe proprio pescata. Basta guardare ad esempio al sito del WWF pescesostenibile.wwf.it per conoscere nel dettaglio lo stato di conservazione delle specie più conosciute. La situazione va un po' meglio negli oceani anche se comunque occorre prestare attenzione a quali specie si acquistano e alle tecniche di pesca. Ho deciso di non essere più tollerante con chi si professa green e poi mette in carta l'anguilla (sia pescata che allevata – a rischio di estinzione), la cernia, la triglia di fango, il pescespada, la verdesca, e (soprattutto se pescata con reti a strascico), la rana pescatrice  e le sardine.

La domanda che ci dobbiamo porre non è 'cosa ci resta da mangiare', ma 'quanti alimenti semplici posso riscoprire e sperimentare'. Dietro un seme, come quello di un cereale, una noce, un legume c'è il segreto per la tutela della nostra salute e dell'ambiente. 

Come consumatori dobbiamo essere più esigenti ogni giorno, non solo nei confronti dei produttori a cui dobbiamo chiedere il massimo impegno per proteggere la terra e la sua fertilità, le acque, compreso il mare, la biodiversità, ma anche dei cuochi, dei trasformatori, della grande distribuzione. Non accontentiamoci di manifesti: chiediamo azioni concrete.

 

MP Quali sono i tuoi consigli per chi vorrebbe fare qualcosa nella vita di tutti i giorni per essere più sostenibile?

   LS  1.  Riparate, recuperate, aggiustate e comprate solo quello di cui avete realmente bisogno;

2.   Scegliete ingredienti di qualità, semplici e grezzi e lavorateli/cucinateli con le vostre mani, privilegiate il mondo vegetale come cereali, legumi, frutta, ortaggi e semi oleosi, riducendo il consumo di prodotti animali, in particolare manzo e pesci sovrasfruttati;

3.   Riducete il più possibile gli sprechi e i vostri rifiuti, fate scelte d'acquisto coerenti che vi permettano di produrre meno usa e getta, plastica, carta, umido, vetro, alluminio e soprattutto tutto ciò che non può essere riciclato.

 

MP Hai costruito il tuo recente matrimonio pensando prima alla Terra e all'impatto che le tue scelte avrebbero avuto sul mondo: che cosa è stato più complicato e su che cosa, invece, hai avuto facilità?

LS Quando ho intrapreso la sfida di realizzare un matrimonio per 200 invitati con il minore impatto ambientale possibile speravo di trovare molti esempi a cui ispirarmi. Quando mi sono resa conto che non ci aveva provato nessuno con un approccio scientifico e sistematico, la mia motivazione e determinazione è andata alle stelle.

Una cosa lunga e complessa che ha richiesto parecchi mesi di ricerca è stata la scelta del mio abito da sposa, ero determinata ad avere un abito unico, con un tessuto di recupero, ma che fosse anche elegante e raffinato. Ho trovato pochi stilisti impegnati su questo fronte, nessuno di quelli a cui ho scritto mi ha mai risposto, e quando ho avuto l'idea di recuperare gli schiavini in lino usati dal Consorzio Grana Padano per realizzare il mio abito è stato un vero colpo di fortuna.

Non è stato semplice nemmeno trovare delle fedi che non avessero alle spalle storie di sfruttamento o contaminazione di terreno, acque e quando ho trovato Jes Titanium Design che recupera scarti di lavorazione del titanio da aeronautica e Formula 1 è stata una grande soddisfazione.

Ma la cosa più complicata, che ancora oggi mi fa sorridere è stata convincere i nostri 200 invitati a indossare solo abiti, scarpe e accessori riciclati e non comprare nulla di nuovo per l'occasione: già solo questo semplice gesto ci ha permesso di ridurre in modo significativo l'impatto delle nozze.

Oggi spero che le nostre scelte per le nozzegreen siano di ispirazione per gli sposi di domani e che queste idee e buone pratiche diventino la normalità.

 

MP Il tuo comfort food per eccellenza è…?

LS Riso integrale di qualità, cotto lentamente, per assorbimento con il mio cuoci-riso. Mi piace così, semplice e al naturale. Solitamente la abbino con almeno due-tre piatti, come legumi saltati con curcuma, aglio e peperoncino, insalata di barbabietole e carote grattugiate con senape, olio extravergine e limone. È un cibo neutro che mi fa stare bene.

 

MP Hai dei ricordi particolari legati alla farina?

LS Quando ero bambina la farina si usava soprattutto per fare una cosa: la piadina romagnola.

Oggi la piadina la preparo di rado, mentre più spesso preparo il pane in casa con le mie mani. Così come amo prendermi cura del mio lievito madre, con me da tanti anni, allo stesso modo amo selezionare e sperimentare sempre diverse farine che produco io stessa con un piccolo mulino che ho in cucina. Mi piace l'attesa durante la lievitazione e adoro il profumo e l'eterna sorpresa del momento in cui sforni la tua magnifica pagnotta, la tagli, la gusti con un filo d'olio extravergine, calda e fragrante.


13 settembre 2019

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